LE FERITE EMOZIONALI E CONSAPEVOLEZZA, L'INIZIO DELLA GUARIGIONE INTERIORE
Mutano i cieli sotto i quali ti trovi,
ma non la tua situazione interiore,
poiché sono con te le cose da cui cerchi di
fuggire.
Seneca
Nel mio percorso di vita e di autosviluppo mi sono imbattuto in molte cose, come chiunque sia sulla strada della ricerca, ma nessuna ha rivestito l'importanza che ha avuto e che continua ad avere il libro "Le 5 ferite e come guarirle" di Lise Bourbeau.
Nel mio percorso di vita e di autosviluppo mi sono imbattuto in molte cose, come chiunque sia sulla strada della ricerca, ma nessuna ha rivestito l'importanza che ha avuto e che continua ad avere il libro "Le 5 ferite e come guarirle" di Lise Bourbeau.
Il modo in cui ne venni a conoscenza sembrava
qualcosa di scritto nel mio destino; ero ad un corso ed in una delle pause uno
dei formatori, e caro amico, stava parlando con altri due miei compagni di
corso. Io arrivai li che la loro chiacchierata stava volgendo al termine e sentii
in pratica solo la frase finale prima che il formatore si allontanasse: ...vi
consiglio di leggere il libro sulle 5 ferite emozionali!
Quella frase carpita quasi per caso, ammesso che
il caso possa esistere, mi risuonò internamente in modo molto forte. Tornato a
casa mi misi in cerca di quel libro e trovai un pò di informazioni su dei siti,
oltre al libro stesso che non acquistai subito.
Ma il processo si era messo in moto e non si
poteva arrestare.
Il giorno dopo parlando ad una mia amica della
curiosità che aveva suscitato in me l'argomento, la mia amica mi guardò
stupita. Lei faceva mercatini nei fine settimana e aveva molti libri che
portava a rotazione sul suo banchetto, cosi mi disse: ma è incredibile, proprio
ieri lo avevo in mano tra le centinaia di libri che ho, ho preso in mano
proprio quello, te lo porto domani. E così avevo trovato il libro...o il libro
aveva trovato me.
Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento,
ingiustizia, quanto condizionano la nostra vita?
Quando lo lessi la prima volta, andai dritto a
leggere il capitolo sul rifiuto, essendo una delle mie principali paure, ma mi
ci riconobbi molto poco ( non ero ancora pronto a comprendere il collegamento
che avevo con quella ferita). Cosi dissi ok, leggiamo le altre e vediamo cosa
salta fuori.
Quando arrivai al capitolo sull'ingiustizia fu
uno shock!
Ogni riga, ogni parola, descrivevano la mia vita
dalla più tenera infanzia fino a quel momento, con una precisione quasi
disarmante.
Sentii letteralmente qualcosa che si mosse a livello
interiore, fu una vera e propria sensazione fisica. Eckhart Tolle, mistico
contemporaneo, parla del corpo di dolore. Ne parla come di un vero e proprio
essere vivente che richiede il suo nutrimento emotivo e ci porta a rivivere
quasi all'infinito sempre le stesse identiche dinamiche nella vita, e
attraverso la sofferenza che ne deriva, il corpo di dolore si nutre.
Come un essere vivente nel momento in cui si
sente minacciato, lui, semplicemente, si difende.
Nei 3 giorni successivi si scatenò una specie di
inferno nella mia vita, tutte situazioni che mi portavano ad esclamare:
"questo non è giusto". La ferita da ingiustizia si era attivata.
Al terzo giorno arrivò una crisi emotiva molto
forte.
Quando siamo dinanzi ad una crisi, di qualsiasi
tipo essa sia, la grande aiutante a cui chiedere aiuto è la nostra
consapevolezza e se non riusciamo ad attingere alla nostra, persa tra le nebbie
interiori, allora dobbiamo attingere a quella di
qualcuno che possa capire cosa stiamo vivendo.
Capivo il meccanismo che si era messo in moto
anche se in quel momento la lucidità era davvero poca. La sensazione di nausea
che mi accompagnava quella mattina, mi diceva che il processo di liberazione
era iniziato anche se la strada da percorrere era tanta.
Le pagine di quel libro mi avevano colpito con la
forza di una freccia diretta al mio centro emozionale più profondo.
Oggi, ad anni di distanza posso dire, per
esperienza diretta, che si possono leggere tutti i libri del mondo, fare ogni
tipo di corso, di ritiro, di campus, e chi più ne ha più ne metta, impariamo
tante cose di certo, ma se non si fa emergere nella propria consapevolezza la
nostra ferita o le nostre ferite, fondamentalmente rimarremo lì dove siamo e
sopratutto chi siamo.
Quando leggiamo un libro, spesso la lettura
rimane un esercizio intellettuale circoscritto a livello mentale e conoscitivo,
ma un libro per essere veramente compreso deve essere letto di pancia e
suscitare una reazione emotiva, allora sì che abbiamo capito ciò che abbiamo
letto ad un livello più profondo e questo può dare il via ad un processo di
liberazione emotiva.
E nulla è più liberatorio del comprendere come
una ferita, che noi abbiamo interiormente dall'infanzia o dalla nascita (un
bambino può vivere il rifiuto prima ancora di nascere), condizioni la nostra
vita da sempre, facendoci rivivere all'infinito sempre le stesse situazioni,
con il loro seguito di sofferenze e disagi interiori, e attirando le persone
che ci portano a rivivere le nostre ferite. Questo fino a che non impariamo a
prenderne coscienza pienamente, impedendo le reazioni meccaniche del loro
attivarsi.
Chi soffre del tradimento si sentirà tradito o
vivrà situazioni di tradimento, chi soffre di abbandono rivivrà l'abbandono,
chi l'ingiustizia si sentirà trattato ingiustamente dalle persone o dalla vita,
e così via per ognuna delle 5 ferite in base a quelle che sono attive in noi.
La cosa curiosa è che, in
base al nostro filtro emozionale, possiamo vivere diversamente un accadimento;
la stessa situazione può essere vissuta da una persona come un abbandono e da
un' altra come un rifiuto, perché cambia il modo in cui noi percepiamo ciò che
accade.La nostra personalità, che non è il nostro sé,
ma qualcosa di molto piu vicino al concetto di ego, per difendersi dalla
sofferenza che ogni ferita provoca, attiva una specifica maschera in base alla
ferita attiva in noi.
La maschera inizia ad essere ciò che una persona appare, ed è costituita dal suo modo di agire, pensare e fa da filtro nel vedere la vita. Il suo solo scopo è quello di difenderci dal dolore della ferita stessa, tenendoci però costantemente in relazione con essa e condizionando comportamenti e approcci alle relazioni e alla vita stessa. Individuare la maschera che portiamo è il primo passo per poter scendere più in profondità ed iniziare il processo di guarigione.
La maschera inizia ad essere ciò che una persona appare, ed è costituita dal suo modo di agire, pensare e fa da filtro nel vedere la vita. Il suo solo scopo è quello di difenderci dal dolore della ferita stessa, tenendoci però costantemente in relazione con essa e condizionando comportamenti e approcci alle relazioni e alla vita stessa. Individuare la maschera che portiamo è il primo passo per poter scendere più in profondità ed iniziare il processo di guarigione.
Senza comprendere pienamente quali sono le nostre
ferite e come esse scattano, un vero cambiamento nella vita non è difficile, è
quasi impossibile, per questo considero questo libro uno dei più grandi
strumenti di cambiamento, una guida essenziale per guardare dentro noi stessi e
scendere in un antro buio, prima di riemergere alla luce profondamente
rinnovati e alleggeriti.
In questo processo l'onestà con se stessi è
basilare, come lo è ciclicamente ritornare su quelle pagine per vedere dove
ancora ricadiamo nei vecchi schemi.
Cercare fuori non porta mai a grandi risultati ma
lascia sempre la ricerca incompleta, passando da strumento a strumento e da
maestro a maestro, ma è solo nel nostro mondo interiore che dimora la chiave
d'oro che apre tutte le porte.
Massimo
Per approfondire:
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