Il Counseling, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso.




“Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso. Ci incontreremo là.”  Gialal al-Din Rumi


Come sapete dalla mia biografia (qui), sono una Counselor ad indirizzo sistemico – transpersonale. 

Prima di entrare nello specifico di questi termini poco conosciuti (sistemico e transpersonale) vorrei raccontarvi che cos’è il Counseling.

Il Counseling è una relazione d’aiuto che si svolge in colloqui privati, a tu per tu, oppure in gruppi.
Si definiscono relazioni d’aiuto quelle professioni come il mediatore familiare, lo psicologo, il facilitatore o il counselor appunto, ovvero figure professionali impegnate nel fornire supporto nei momenti di difficoltà delle persone.

In particolare il Counseling fonda il proprio intervento sulla qualità della relazione che si instaura tra counselor e cliente, e di cui il counselor è responsabile: “Quando qualcuno ti ascolta davvero senza giudicarti, senza cercare di prendersi la responsabilità per te, senza cercare di plasmarti, ti senti tremendamente bene. Quando sei stato ascoltato ed udito, sei in grado di percepire il tuo mondo in modo nuovo ed andare avanti. E’ sorprendente il modo in cui problemi che sembravano insolubili diventano risolvibili quando qualcuno ti ascolta” (Carl Rogers). 

Già…questa frase ha colpito tantissimo anche me quando ho intrapreso la formazione per diventare counselor! Sì, perché ho provato sulla mia pelle, quando sono stata cliente di alcuni splendidi professionisti della relazione d’aiuto, che cosa significano le parole di Carl Rogers che ho citato. Non si tratta solamente di qualcuno che ti ascolta davvero, a ciò si aggiungono competenza, profondità di dialogo e assenza di giudizio. 

Infatti un fattore molto importante nella relazione di counseling è l’assenza di giudizio. Durante la formazione, una delle prime sfide per l’aspirante counselor è affrontare dentro se stesso la questione del giudizio: riconoscere che, così come giudichiamo gli altri, spesso siamo noi stessi i giudici più spietati nei nostri stessi confronti! Nel mio percorso di formazione alla professione questo è stato, ed è ancora, un punto molto importante, sul quale mi soffermo molto spesso. Esiste un unico modo per silenziare il giudizio che applichiamo agli altri e a noi stessi: l’amore e l’accettazione. L’opportunità che ci dà il giudizio nella nostra vita è di poter approfondire l’accettazione di noi stessi e degli altri, che non può che muovere i passi dall’amore.

Il percorso verso l’accettazione e l’amore inizia soffermandoci a riflettere dentro noi stessi, poco dopo aver emesso un giudizio nei confronti di qualcuno o qualche situazione, per capire cosa ci ha dato tanto fastidio e contattare l’emozione che viviamo. Questo è il primo passo per comprendere che, quando giudichiamo gli altri, si è riaccesa una nostra personale sofferenza, che abbiamo da tempo, ma di cui è difficile rendersi conto. 

Il Counseling si propone di accompagnare le persone in quelle terreno “neutro” dove c’è assenza di giudizio verso se stessi, in quel campo oltre ciò che è ritenuto giusto e ciò che è ritenuto sbagliato, perché quello è il campo delle molteplici possibilità e di una nuova prospettiva dalla quale osservare se stessi e i propri problemi. 

Cosa significa sistemico e cosa significa transpersonale?

Brevemente, “sistemico” è un aggettivo preso a prestito dalla teoria sistemica, che considera la persona non come individuo a se stante, ma come un membro insostituibile all’interno della propria famiglia, del contesto lavorativo, del contesto sociale, e di qualsiasi altra situazione in cui entriamo in relazione con qualcuno. L’approccio sistemico si occupa quindi di entrare all’interno delle relazioni che costituiscono la nostra vita, per vedere più da vicino la sostanza delle stesse. 

“Transpersonale” fa riferimento a tutto quello che non vediamo, ma che esiste e silenziosamente conduce le nostre vite rendendole uniche, quel qualcosa che ci fa sentire non completi o tristi, anche se abbiamo raggiunto tutte le mete che ci eravamo prefissati, oppure ci fa sentire felici, anche se tutto nella nostra vita va a rotoli.

Il counseling, oltre ad essere un valido strumento per comprendere quali scelte compiere, come affrontare situazioni difficili e di sofferenza, come superare periodi di sconforto, si propone di accompagnare le persone alla scoperta di se stesse, per diventare consapevoli, ma soprattutto accettanti e amorevoli prima di tutto nei propri confronti. Ciò porta a diventare saldi dentro se stessi, a costruire la propria vera forza dentro, senza far dipendere la felicità dall’esterno, da eventi o situazioni o persone. 

Quando siamo felici e amici di noi stessi, non possiamo che creare attorno a noi situazioni armoniose, serene. Ciò non vuol dire affatto che non vivremo più sofferenza o dolore, ma vuol dire che lo affronteremo prendendoci per mano e accompagnandoci con amore ad affrontare passo dopo passo tutto quel che c’è da fare. Queste sono le chiavi che il Counseling offre per aiutare le persone a stare bene con se stesse.

Con affetto

Sara
https://www.facebook.com/SaraTemperiniBeoniCounselor/

Commenti

  1. Il giudizio... gran bel problema, causa di tanti mali...
    Tempo fa, credo di averlo letto da qualche parte, mi ha molto colpito una precisazione a riguardo: giudica l'azione, mai la persona. Non siamo sbagliati, mai, ma possiamo sbagliare. Giudicando l'azione, cercando quindi di discernere cosa è bene e cosa è male, senza colpevolizzare dunque, possiamo imparare dall'esperienza per non ricadere negli stessi errori

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    1. Ciao Andrea, "giudica l'azione, mai la persona", sono assolutamente d'accordo con te! Ed è un concetto bellissimo che aiuterebbe tutti a vivere e a relazionarsi meglio. Dal mio punto di vista è un punto di arrivo importantissimo, frutto di un percorso interiore fatto di un'auto analisi profonda e serena, cosa piuttosto rara da trovare, e quindi preziosa, dove invece è molto piu' frequente ragionare per colpe e finire schiacciati dal proprio stesso giudizio. Sara

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