La crisi: momento di preziosa trasformazione
La crisi di solito è vista in accezione
negativa. A tutti è capitato di ritrovarsi in un momento di crisi più o meno
profondo. Ti senti bloccato dentro, magari vorresti fare un passo in qualche
direzione ma non sai dove, ti senti come immobilizzato. Oppure ti trovi in
difficoltà o ancora può essere l’incertezza che non ti fa avanzare. E più ci
pensi e più questo ti crea fastidio; e più gli altri ti chiedono cos’hai, più diventi
insofferente alle loro domande e spesso esplodi in moti di rabbia nei loro
confronti. Ma in realtà ce l’hai con te, perché sai di essere bloccato e ti
sembra che loro, con le loro domande, continuino solo a sottolinearlo.
Oppure stai vivendo una crisi
esterna a te: per esempio la malattia di un tuo parente o la sua morte (la
morte rappresenta sempre una grande crisi trasformativa non solo per chi se ne va
ma anche per chi resta). Oppure hai perso il lavoro e ora non sai che pesci
pigliare, o la relazione che durava da tempo improvvisamente finisce. Insomma è
un po’ come se la terra si sgretolasse sotto i tuoi piedi e tu ti ritrovi
immobile, depresso, triste, sfiduciato, arrabbiato. La carta dei tarocchi, il
sedicesimo arcano maggiore, la Torre, lo rappresenta perfettamente.
Ogni volta che in passato vivevo
una situazione del genere, che fosse interiore o esterna a me, mi arrabbiavo,
mi sentivo frustrata, perché avrei voluto fare qualcosa, avrei voluto muovermi
in qualche direzione ma non ci riuscivo, era come se i miei piedi fossero
risucchiati dal fango.
Poi finalmente ho capito: la
crisi, anche se difficile da gestire nel momento in cui la viviamo, è in realtà
una preziosa purificatrice della nostra vita, sia a livello emotivo che a
livello di vita materiale! La crisi infatti arriva con uno scopo ben preciso,
ovvero quando il cambiamento deve avere luogo.
Se noi non ci impegniamo
continuamente a lavorare su noi stessi, a cambiare ciò che sentiamo non essere in
accordo con noi, ecco che arriva la crisi e arriva direttamente proporzionale
al cambiamento che dobbiamo fare. Mentre se la costante della nostra vita è il
cambiamento, è essere continuamente nel flusso, allora probabilmente le crisi
saranno lievi e veloci e potremmo anche non notarle. Ma se non ci dedichiamo al
nostro cambiamento interiore e non cerchiamo di adeguare il fuori al nostro reale
dentro, ecco allora che le crisi che avremo saranno molto più toste da digerire.
Ma come in un circolo vizioso, più
saranno toste più le combatteremo, perché è nella nostra natura: noi non
accettiamo, abbiamo l’abitudine di stare sempre sulla difensiva e se veniamo
attaccati, allora attacchiamo a nostra volta. Eppure è proprio qui che
sbagliamo. Quando combattiamo le circostanze avverse, ahimè sprechiamo molte
forze e infine soccombiamo sotto di esse. Per questo il mio consiglio è quello
di accettare la crisi. Accettare non significa arrendersi, non è una sconfitta
e non significa non dare importanza a ciò che stiamo vivendo oppure dire non mi
importa cosa succede, significa solo riconoscere che questa cosa esiste e che
in questo momento ci sentiamo tristi, soli, depressi, frustarti, arrabbiati
ecc. Grazie all’accettazione di questo stato d’animo e di ciò che ci sta
succedendo, la crisi comincerà ad affievolirsi, perché starà portando esattamente
quei cambiamenti di cui abbiamo bisogno. Lei non viene mai solo per farci del male
o un dispetto, la crisi arriva quando il vecchio sistema di credenze, di vita
ecc, non va più bene per noi.
C’è qualcosa dentro di noi che si
è cristallizzato, perché stiamo resistendo a dei cambiamenti e questo non ci
permette di evolvere. È compito della crisi sgretolare questi muri che abbiamo
costruito dentro inconsciamente ma spesso anche consciamente. Quante volte
infatti sappiamo di dover cambiare qualcosa come ad esempio un comportamento
nocivo, eppure rimandiamo ancora e ancora. Ma quando non possiamo più rimandare
e noi non ci decidiamo a compiere la trasformazione, ecco che diventa compito della
crisi spazzare via il vecchio. Eliminare il vecchio è fondamentale per far
posto al nuovo. Siamo abituati ad accumulare sia a livello emotivo che fisico e
materiale, ma per essere in costante equilibrio con noi stessi e con il mondo,
dovremmo in realtà imparare a lasciar andare ciò che ha fatto la sua storia,
che non ci serve più, per poter fare spazio al nuovo. Dovremmo essere come un
fiume che scorre, perché quando ristagna, crea una pozza in cui l’acqua diventa
sporca e solo un cambiamento può far tornare a scorrere quell’acqua e ripulirla
del tutto.
Quindi quando vi sentite
bloccati, tristi, amareggiati, in difficoltà o avete o state vivendo una situazione
difficile di tipo lavorativo, sentimentale, personale, non combattetelo. Accettatelo,
sapendo che ciò che state vivendo è per il vostro bene anche se non riuscite a
comprenderlo appieno; che è una sorta di pulizia senza la quale non potreste
proseguire nel vostro percorso evolutivo ed arrivare sempre più vicino ai
vostri sogni.
La crisi è semplicemente questo: un
terremoto interiore che rimette in equilibrio voi e il vostro percorso, facendovi
riprendere la vostra evoluzione.
Anja
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